Era il 27 ottobre 1957 quando, una ventina di operatori, in pratica i maggiori esponenti del settore di allora, si riunivano per firmare l’atto costitutivo dell’Associazione tra commercianti ed esercenti della città e della provincia di Agrigento.

Erano gli anni del dopoguerra e l’Italia viveva un periodo di notevole difficoltà.

Oggi, a sessant’anni esatti dalla firma di quel documento, celebriamo una ricorrenza importante, con la  consapevolezza che è giusto ricordare un lungimirante percorso storico.

Da allora è cominciato un lungo cammino verso la conquista dapprima di una rappresentatività nel mondo economico, sociale, politico, poi consolidatasi in una crescita importante negli anni 90 fino all’attuale radicamento territoriale.

Oggi Ascom rappresenta circa 2000 imprese del terziario (commercio/turismo/servizi) ad Agrigento con una struttura di collaboratori che coadiuva il personale all’altezza dei compiti affidati.

In questi 60 anni si sono raggiunti importanti traguardi e molte battaglie sindacali sono state vinte, ma quel che più conta è che è rimasto immutato l’ideale dei nostri fondatori; su questo ideale abbiamo costruito la nostra forza oggi.

Da sempre ed in ogni luogo l’uomo si è unito, si è aggregato per portare avanti con orgoglio quegli ideali sociali, politici od economici in cui credeva. Insieme, però, mai da solo. Insieme ai suoi colleghi, a coloro che dividevano i suoi sogni, le sue ansie, la sua voglia di fare.

Vincente è la capacità di aggregazione, di condivisione, di agire uniti verso gli obiettivi identificati e la chiave del successo è racchiusa, oggi come ieri (nulla è cambiato in questo senso), nella capacità di fare squadra, di fare team.

A chi chiede che cosa rappresenti oggi l’Associazione, rispondo che l’Associazione è la risposta concreta ad un’esigenza spontanea dei singoli operatori ed è l’unico strumento per realizzare l’obiettivo di veder rappresentati i propri interessi economici nei confronti delle altre parti sociali del territorio.

Associarsi dovrebbe quindi essere per tutti una presa di coscienza dell’appartenenza ad un ceto economico ben definito, al quale si deve aver l’orgoglio di appartenere.

Il Presidente
Francesco Picarella