E’ in vigore dal 23 marzo il Decreto Sostegni (pubblicato nella GU n.70 del 22-03-2021)  che prevede misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economicidi lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza COVID-19.

Previsto lo stanziamento di circa 32 miliardi di euro autorizzati dal Parlamento suddivisi in cinque macro capitoli: aiuti alle attività produttive; sanità e vaccini; enti locali; finanziamenti a scuola, cultura e filiere; pacchetto lavoro.

Di seguito le principali misure previste dal Decreto Sostegni:

Partite IVA e Imprese – Eliminato il riferimento ai Codici Ateco.

Possono accedere a contributi a fondo perduto, se hanno un fatturato fino a 10 milioni e nel 2020 perdite medie mensili del 30% rispetto al 2019: gli aiuti vanno da 1.000 euro per le persone fisiche (2.000 per le giuridiche) a 150mila euro. Per le imprese ci sono 5 fasce di ricavi con percentuali differenziate dei Sostegni, dal 60% per le più piccole al 20% per le più grandi. Anche le start up potranno accedere ai ristori.

Stralcio – Cancellate le vecchie cartelle esattoriali fino a 5mila euro tra il 2000 e il 2010 per chi rientra in un tetto di reddito di 30mila euro. Rate e nuove cartelle esattoriali sospese fino al 30 aprile. Previste sanatorie per le partite Iva in difficoltà.

Grandi aziende – Se in crisi ma con prospettive di ripresa, possono attingere a finanziamenti agevolati da restituire in 5 anni: c’è un fondo di 200 milioni presso il Mise.

Lavoro – Blocco dei licenziamenti prorogato al 30 giugno  per le imprese che dispongono della cassa integrazione ordinaria, mentre per le piccole imprese senza strumenti ordinari il blocco sarà fino al 31 ottobre.

Turismo – Sostegni per 1,7 miliardi, fra cui 700 milioni per le zone danneggiate dalla chiusura degli impianti di sci e 900 milioni per gli stagionali.

Reddito di cittadinanza – È rifinanziato per 1 miliardo. Tre nuove mensilità del reddito di emergenza alle famiglie (1,52 miliardi). Fino al 31 dicembre non serve aver lavorato 30 giorni nell’ultimo anno per ottenere la Naspi. Una tantum da 2.400 euro per lavoratori stagionali, del turismo, termali e dello spettacolo che hanno perso il posto, mentre per quelli dello sport varia da 1.200 a 3.600 euro.

Lotta al Covid – Stanziati oltre 4,5 miliardi: 2,1 miliardi per l’acquisto di vaccini, 700 milioni per i farmaci, 1,4 miliardi per le attività del Commissario, 345 milioni per il coinvolgere più medici possibile, 50 milioni come remunerazione aggiuntiva delle farmacie, dove si potrà somministrare il siero. Per i Covid Hospital sono previsti 51,6 milioni. Cade il vincolo del rapporto esclusivo per gli infermieri pubblici vaccinatori.

Matrimoni ed eventi – Per le filiere più colpite dalla crisi  c’è un fondo da 200 milioni. Previsti 100 milioni per la cancellazione di fiere e congressi e 150 per le fiere internazionali.

Enti Locali – Ristoro di  250 milioni per il mancato incasso della tassa di soggiorno. Previsto un  miliardo per rimborsare alle Regioni le spese sanitarie del 2020 per il Covid.

Cultura – 200 milioni per spettacolo, cinema e audiovisivo, 120 milioni per spettacoli e mostre e 80 per il settore del libro e la filiera dell’editoria.

Scuola – 150 milioni per il recupero delle competenze e della socialità durante l’estate e altri 150 milioni per aspetti più sanitari.

Gli uffici rimangono a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione.