All’indomani del blitz dei militari della Guardia di Finanza di Agrigento contro i venditori abusivi a San Leone, il presidente prov.le Confcommercio, Giuseppe Caruana, sottolinea come questi fenomeni abbiano una preoccupante ricaduta sociale che è difficile da quantificare e che contraffazione ed abusivismo spingono ad abbassare l’asticella della qualità della vita e degli acquisti, rendendo le persone più povere culturalmente, più fragili nelle scelte e più esposte in termini di salute, consumi e abitudini. In Italia la contraffazione è in continua crescita: nel 2020 quasi un consumatore su tre (30,5%) ha acquistato un prodotto contraffatto o usufruito di un servizio illegale (+3,7 % rispetto al 2016 e +4,9% in confronto al 2013).

Sul fronte delle imprese del commercio e dei servizi, il 66,7% si ritiene danneggiato (era il 65,1% nel 2016), ma soprattutto il costo dell’illegalità si eleva a oltre 30 miliardi di euro, mettendo peraltro a rischio circa 200mila posti di lavoro. Le piaghe della contraffazione e dell’abusivismo indeboliscono tutta la filiera del Made in Italy e la salute del sistema Paese, sovvenzionando le catene della criminalità organizzata. Per la maggior parte dei consumatori l’acquisto di prodotti o servizi illegali è sostanzialmente legato a motivi di natura economica (82%) ed è ritenuto “normale” (73%).

“Nell’auspicio che il servizio sia sempre più costante e tempestivo e che si possa estendere a tutta la provincia soprattutto nei litorali ad alta movimentazione turistica, perchè è in quei luoghi che il fenomeno prolifera per lo più”, ha dichiarato Caruana, “restiamo a completa disposizione del Comandante Colonnello Rocco Lo Pane per qualsiasi collaborazione al fine di raggiungere obiettivi comuni stante che l’impegno di Confcommercio su questo fronte è da sempre contrastare i fattori di illegalità e rafforzare la cultura della legalità”.