Tra i punti di forza della convenzione: nessun obbligo di apertura di conto corrente, gratuità dell’attivazione e della chiusura, e commissioni dei circuiti bancomat a partire dallo 0,35% dell’importo transato; Visa, Mastercard, Maestro interchange fee +0,50%.
Condizioni del servizio
• Tempi di attivazione: 10 gg. lavorativi da sottoscrizione contratto convenzionamento punto vendita;
• Assistenza “on site”: gratuita con intervento entro 24 ore dall’apertura della chiamata;
• Servizio di assistenza clienti: gratuito tramite numero verde;
• Nessun obbligo apertura conto corrente presso le Succursali Banca Sella;
• Possibilità di accredito del transato sia al netto che al lordo delle commissioni presso qualsiasi Istituto Bancario o Poste Italiane (modificabile in tempo reale);
• Accredito giornaliero con data valuta e disponibilità il giorno lavorativo successivo alla data transazione (escluso Union Pay e Discorver/Diners);
• Visualizzazione on-line delle operazioni effettuate con terminali Pos, tramite il servizio gratuito dashboard di Axerve;
• Installazione terminali contactless di ultima generazione modelli Fisso, Cordless, Android (gprs/wifi), con connettività su linea telefonica, Ethernet (adsl), Wifi, Gprs (mobile SIM inclusa).
Per conoscere tutte le condizioni economiche e le commissioni dei circuiti è possibile prendere visione del documento con le caratteristiche della convenzione POS con Banca Sella contattando Confcommercio Agrigento.
Per usufruire della convenzione, gli associati a Confcommercio devono richiedere un’attestazione di iscrizione e regolarità contributiva presso i nostri uffici, e successivamente mettersi in contatto con il referente di Banca Sella.
Per ulteriori informazioni: Confcommercio Agrigento – Davide Montalbano – 0922 22791 – agrigento@confcommercio.it


𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑖𝑙𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑖𝑏𝑜. 𝑃𝑒𝑟 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑚𝑖𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑐𝑜𝑖𝑛𝑣𝑜𝑙𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑑𝑜𝑡𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑝𝑟𝑖𝑛𝑐𝑖𝑝𝑖 𝑐𝑎𝑟𝑑𝑖𝑛𝑒: 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜𝑙𝑙𝑜 𝑒 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐇𝐀𝐂𝐂𝐏.
𝐄𝐧𝐭𝐫𝐚𝐦𝐛𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐞𝐭𝐭𝐨𝐧𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐧𝐭𝐫𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐝 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢.
Sono tenuti ad adottare un sistema HACCP 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐚𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 (bevande comprese), alla sua preparazione, trasformazione, fabbricazione, confezionamento, deposito, trasporto, distribuzione e vendita, compresa la somministrazione al consumatore come ad esempio: bar, pasticcerie, gelaterie, ristoranti, rivendite alimentari e ortofrutta, supermercati, pub, enoteche, salumerie, gastronomie, panifici, macellerie, pescherie, alberghi, catering, b&b, aziende vinicole e di olio, trasporto alimenti, comunità o associazioni che somministrano alimenti, tabaccheria, sagre, surgelati, distribuzione automatica, chioschi, discoteche, autotrasportatori, sale cinematografiche, case di riposo, scuole, mense, farmacie, erboristerie.
𝐸̀ 𝑑𝑒𝑙 3 𝑎𝑔𝑜𝑠𝑡𝑜 2022 𝑖𝑙 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑑𝑒𝑐𝑟𝑒𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑆𝑖𝑐𝑖𝑙𝑖𝑎 𝑖𝑛 𝑚𝑒𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑟𝑖𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑐𝑜𝑟𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝐻𝐴𝐶𝐶𝑃, 𝑖𝑙 𝑚𝑎𝑛𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑒 𝑖𝑔𝑖𝑒𝑛𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑐𝑎𝑡𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑎𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑑𝑎 𝑢𝑛 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑚𝑜 1000 𝑒𝑢𝑟𝑜 𝑎 𝑢𝑛 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑑𝑖 6000 𝑒𝑢𝑟𝑜.
𝐒𝐢 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐢 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞, 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐨𝐧𝐥𝐢𝐧𝐞. 𝐒𝐢 𝐚𝐯𝐫𝐚̀ 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐞 𝐬𝐢 𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚̀ 𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐞𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐢𝐝𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐮𝐬𝐢 𝐢𝐧 𝐛𝐫𝐞𝐯𝐞 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨.
𝐂𝐨𝐧𝐭𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐢 per avere ulteriori informazioni:
0922 22791
agrigento@confcommercio.it
A seguito dell’incontro di giorno 30 settembre, durante il quale si è raggiunto un accordo tra le sigle sindacali e l’amministrazione comunale, informiamo che i nostri uffici sono a disposizione di quanti, associati e non, vogliano visionare la graduatoria del Comune di Favara.
Inoltre, al fine di favorire lo svolgimento del mercato settimanale, la FIVA provinciale rimane a disposizione per la raccolta di osservazioni e problematiche da parte dei mercatisti.
“Il mio obiettivo”, dichiara il Presidente provinciale FIVA Alfonso Valenza, “rimane soltanto quello di far ripartire il prima possibile il mercato del venerdì di Favara”.
È del 9 marzo, il DPCM ribattezzato “Io resto a casa” e al momento è valido fino al 3 aprile. Estende a tutta Italia la zona protetta. Le misure già previste dal Dpcm dello scorso 8 marzo saranno valide sull’intero territorio nazionale: stesse regole per tutti per prevenire la diffusione del Coronavirus.
Riportiamo i chiarimenti diffusi nel sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri alla sezione FAQ (che potete consultare al seguente link: http://www.governo.it/it/articolo/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti-sulle-misure-adottate-dal-governo/14278 ), evidenziando quelli di maggior interesse per il settore commercio, turismo e servizi e rimandando al sito per ulteriori approfondimenti o per verificare eventuali aggiornamenti.
SPOSTAMENTI E TRASPORTI
Cosa si intende per “evitare ogni spostamento delle persone fisiche”? Ci sono dei divieti? Si può uscire per andare al lavoro? Chi è sottoposto alla misura della quarantena, si può spostare?
Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.
È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.
Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi e gli agenti di commercio come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”?
È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante o con ogni altro mezzo di prova , la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.
Sono previste limitazioni per il transito delle merci?
No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono essere trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
I corrieri merci possono circolare?
Sì, possono circolare.
PUBBLICI ESERCIZI
Bar e ristoranti possono aprire regolarmente?
È consentita l’attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.
Si potranno comunque effettuare consegne a domicilio di cibi e bevande?
Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.
Sono gestore di un pub. Posso continuare ad esercitare la mia attività?
Il divieto previsto dal DPCM riguarda lo svolgimento nei pub di ogni attività diversa dalla somministrazione di cibi e bevande. È possibile quindi continuare a somministrare cibo e bevande nei pub, sospendendo attività ludiche ed eventi aggregativi (come per esempio la musica dal vivo, proiezioni su schermi o altro), nel rispetto delle limitazioni orarie già previste per le attività di bar e ristoranti (dalle 6.00 alle 18.00) e, comunque, con l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Cosa prevede il decreto su cerimonie, eventi e spettacoli?
Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (quali, a titolo d’esempio, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati).
Cosa è previsto per teatri, cinema, musei, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura?
Ne è prevista la chiusura al pubblico su tutto il territorio nazionale.
TURISMO
1. Cosa prevede il decreto per gli spostamenti per turismo?
Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio.
Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l’aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case. Si raccomanda di verificare lo stato dei voli e dei mezzi di trasporto pubblico nei siti delle compagnie di trasporto terrestre, marittimo e aereo.
2. Come trova applicazione la limitazione relativa alle attività di somministrazione e bar, alle strutture turistico ricettive?
Le strutture ricettive possono svolgere attività di somministrazione e bar anche nella fascia oraria dalle ore 18 alle ore 6, esclusivamente in favore dei propri clienti e nel rispetto di tutte le precauzioni di sicurezza di cui al dpcm dell’8 marzo.
3. Come si deve comportare la struttura turistico ricettiva rispetto ad un cliente? Deve verificare le ragioni del suo viaggio?
Non compete alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche.
Si apprende dalla stampa di una proposta di modifica del regolamento del commercio su aree pubbliche, al fine di permettere l’attività di vendita ambulante (bancarelle – camioncini, etc) nella “zona nord” del lungomare sanleonino.
Da quanto si apprende ancora, la “zona” andrebbe a ricadere su un’area dove attualmente sono ubicati ristoranti, pizzerie, bar, altri pubblici esercizi e attività commerciali.
Tali importanti decisioni non possono che essere discusse, ragionate e condivise con le associazioni di categoria di riferimento.
Non sappiamo esattamente in cosa consisterebbero tali presunte modifiche al regolamento, ma la preoccupazione da parte delle imprese turistiche, pubblici esercizi e attività commerciali è legittima.
Pertanto la FIPE e la FIVA chiedono all’ Amministrazione Comunale di Agrigento di convocare tutti i soggetti portatori di interesse, al fine di valutare attentamente ogni e qualsiasi situazione, onde evitare conflitti tra le diverse categorie di commercianti che potrebbero sfociare in situazioni poco gradevoli.
Errico, Presidente FIVA, su Bolkestein: “bene esclusione ambulanti,
scongiurati rischi per imprese settore”
“Diamo atto al Ministro Di Maio di aver tenuto fede a una promessa fatta nel dicembre 2017. Siamo fuori dalla Bolkestein e le imprese possono guardare al futuro con maggiore fiducia. Per questo ringraziamo anche il Sottosegretario Buffagni, il Presidente della Commissione Bilancio Pesco e i parlamentari Carabetta e De Toma con i quali, in questi mesi, si è sviluppato un confronto franco e proficuo, visti i risultati”. Così il Presidente della FIVA-Confcommercio, Giacomo Errico, commenta l’esclusione del commercio ambulante dalla direttiva Bolkestein prevista dalla legge di bilancio.
“Si chiude così – prosegue Errico – una vicenda diventata quasi surreale specialmente dopo l’approvazione della legge di stabilità dello scorso anno che aveva introdotto il comma 1181, una norma che avrebbe impedito ogni sviluppo per le imprese”.
“Tuttavia la norma, così come scritta, necessita degli opportuni chiarimenti perché lascia aperte talune questioni di non secondaria importanza, a partire dalla salvaguardia degli atti finora compiuti dai Comuni. In questo senso – conclude il Presidente FIVA – sarà necessario un tavolo tecnico che comunque sollecitiamo al fine di avere le necessarie risposte”.