Dal 1° gennaio 2025, gli amministratori di società dovranno obbligatoriamente disporre di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) personale.
L’obbligo, previsto dalla Legge di Bilancio 2025 (Legge 207/2024), si applica a tutte le imprese iscritte al Registro Imprese, comprese quelle già esistenti.
Il 30 giugno 2025 è il termine per comunicare la PEC al Registro Imprese, in occasione di nuove nomine, rinnovi o liquidazioni.
Ogni amministratore dovrà avere un indirizzo personale distinto da quello della società, per garantire maggiore chiarezza nelle comunicazioni ufficiali.
Nel caso di organi collegiali, come i Consigli di Amministrazione, ciascun componente dovrà avere una PEC individuale, che potrà essere utilizzata per più incarichi in società diverse, ma non potrà coincidere con quella della società stessa.
L’obbligo si estende anche alle reti di impresa iscritte nella sezione ordinaria del Registro delle Imprese.
Sono escluse dall’obbligo le società semplici non agricole, le società di mutuo soccorso, i consorzi e le società consortili.
La registrazione e l’aggiornamento del domicilio digitale degli amministratori presso il Registro delle Imprese saranno esenti da imposta di bollo e diritti di segreteria, come già previsto per la PEC aziendale (art. 16, comma 6, DL n. 185/2008).
L’omissione della indicazione della PEC, in quanto elemento informativo necessario per espressa previsione di legge, impedisce la positiva conclusione dell’iter istruttorio della domanda presentata dall’impresa. A fronte di una domanda di iscrizione, ovvero di un atto di nomina o di rinnovo di un amministratore, da parte di una impresa soggetta all’obbligo, la Camera di commercio ricevente l’istanza dovrà pertanto disporre la sospensione del procedimento, assegnando all’impresa un congruo termine, comunque non superiore a trenta giorni, per l’integrazione del dato mancante, al suo spirare procedendo, in difetto di ottemperanza, al rigetto della domanda.
Per chi non ottempera all’obbligo, si applica l’art. 2630 del Codice Civile, che prevede una multa tra 103 e 1.032 euro per chi omette comunicazioni obbligatorie al Registro delle Imprese.
Confcommercio Agrigento invita tutte le imprese a verificare la propria situazione e ad adeguarsi per tempo, evitando così ritardi o sanzioni. Per maggiori informazioni e assistenza, è possibile rivolgersi ai nostri uffici.
La stagione balneare 2025 in Sicilia prenderà ufficialmente il via il 1° maggio e si concluderà il 31 ottobre. La Regione ha pubblicato il decreto che autorizza l’apertura di lidi e stabilimenti, delineando le linee guida per un settore fondamentale dell’economia locale.
Tuttavia, senza la predisposizione dei Piani di Utilizzo delle Aree Demaniali Marittime (PUDM) in ciascun comune costiero della Provincia di Agrigento, si corre il serio rischio di compromettere l’intero comparto balneare, esponendolo a una crisi senza precedenti.
“È il momento di agire! Gli amministratori locali hanno il dovere di sostenere e valorizzare le strutture balneari, pilastri dell’economia, del turismo e dell’identità del nostro territorio. Non possiamo permetterci di lasciare indietro un settore così strategico per la crescita e lo sviluppo della nostra provincia.” Gero Niesi, delegato di Confcommercio Agrigento per le questioni demaniali
In allegato il D.D.G. n. 323 del 21/03/2025 con tutti i dettagli normativi:
Link al decreto: https://www.regione.sicilia.it/…/ddg-n-323-21-marzo-2025
Confcommercio Agrigento: al fianco delle imprese per un futuro di crescita e sviluppo.

Un giorno speciale per celebrare la cultura dell’ospitalità, il valore della condivisione e la grande tradizione della ristorazione italiana. 

Quest’anno, il protagonista sarà l’uovo: simbolo di vita, rinascita e perfezione, ingrediente versatile che attraversa la storia della nostra cucina, dall’antipasto al dolce.
𝐒𝐞𝐢 𝐮𝐧 𝐫𝐢𝐬𝐭𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞? 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚!
Il piatto più iconico riceverà un riconoscimento a Roma il 15 e 16 maggio!
Il gusto di stare insieme ci rende unici!
Ieri si è riunito ad Arezzo il 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐫𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢 𝐈𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐅𝐈𝐏𝐄.
Per Agrigento era presente Alessandra Marsala.
Un incontro, organizzato da Confcommercio FiAr – Firenze molto partecipato e produttivo che, tra eccellenze gastronomiche e visite culturali, ha fatto conoscere il territorio aretino.
𝐼𝑙 𝑠𝑒𝑛𝑎𝑡𝑜 ℎ𝑎 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑣𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑓𝑖𝑛𝑖𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑖𝑙 𝐷𝑖𝑠𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑙𝑒𝑔𝑔𝑒 𝑎𝑛𝑛𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑚𝑒𝑟𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎 2023 (𝐺𝑎𝑧𝑧𝑒𝑡𝑡𝑎 𝑈𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑛. 295 𝑑𝑒𝑙 17 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 2024 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝐿𝑒𝑔𝑔𝑒 𝑛. 193 𝑑𝑒𝑙 16 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 2024).
Il provvedimento contiene una disposizione (articolo 26) concernente le autorizzazioni per le strutture amovibili e funzionale all’attività dei pubblici esercizi (DEHORS). Nello specifico, si stabilisce che entro un anno dall’entrata in vigore della legge è prevista l’emanazione di un decreto legislativo su proposta del Mimit e di concerto con i altri Ministeri per riordinare coordinare la concessione ai pubblici esercizi di spazi aree pubbliche di interesse culturale e paesaggistico per l’installazione di strutture amovibili e funzionale all’attività.
Si prevede, inoltre, che i Comuni adeguino i propri Regolamenti per garantire, in particolare, adeguate zone per il passaggio dei pedoni e delle persone con limitato o impedita capacità motoria nel caso di occupazione di marciapiedi.
𝐅𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐯𝐢𝐠𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐥𝐞𝐠𝐢𝐬𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨, 𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝟑𝟏 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟓, 𝐯𝐞𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐫𝐨𝐠𝐚𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝟐𝟎𝟐𝟎 𝐜𝐨𝐧𝐧𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐧𝐝𝐞𝐦𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐨𝐯𝐢𝐝.
𝐏𝐞𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨, 𝐟𝐢𝐧𝐨 𝐚 𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐫𝐨𝐠𝐚𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐭𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢𝐨 (𝐫𝐢𝐬𝐭𝐨𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢, 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞, 𝐛𝐚𝐫, 𝐜𝐚𝐟𝐟𝐞̀, 𝐠𝐞𝐥𝐚𝐭𝐞𝐫𝐢𝐞, 𝐞𝐜𝐜𝐞𝐭𝐞𝐫𝐚 𝐞𝐜𝐜𝐞𝐭𝐞𝐫𝐚): 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐦𝐩𝐥𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐟𝐢𝐜𝐢 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐬𝐬𝐞.
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Francesco Picarella: “𝐼𝑙 𝑀𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑇𝑢𝑟𝑖𝑠𝑚𝑜 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑙𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑠𝑝𝑖𝑐𝑢𝑜 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑑𝑖𝑐𝑒 𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒. 𝐼𝑛𝑣𝑖𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑙𝑒 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑑 𝑜𝑔𝑔𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑎𝑑𝑒𝑚𝑝𝑖𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑎 𝑟𝑒𝑔𝑜𝑙𝑎𝑟𝑖𝑧𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑎𝑓𝑓𝑖𝑛𝑐ℎ𝑒̀ 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑣𝑜𝑙𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑎 𝑎𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀ 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑠𝑎𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖”.
È importante ricordare che la sanzione applicabile varia da 800 euro a 8000 euro in caso di strutture o immobili privi di CIN e da 500 euro a 5.000 euro in caso di mancata esposizione del CIN in ogni annuncio ovunque pubblicato e comunicato.
È prevista una sanzione da 500 euro a 5.000 euro a carico dei soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e dei soggetti che gestiscono portali telematici, da applicarsi in caso di mancata indicazione del CIN in ogni annuncio ovunque pubblicato e comunicato.
È essenziale che tutti gli operatori del settore si adeguino a queste regole, contribuendo così a una maggiore trasparenza fiscale e alla tutela dei consumatori.
Guarda l’intervento
https://www.youtube.com/watch?v=unlmcserTc8
Per informazioni: 0922 22791
agrigento@confcommercio.it
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