Dichiarazione del Presidente di Confcommercio Agrigento, Francesco Picarella, alla stampa in merito all’inagibilità del Palatenda installato in centro città:

«Alla luce del mancato rilascio da parte della Commissione Pubblico Spettacolo dell’agibilità del «Palatenda» di Piazza Vittorio Emanuele è necessario fare un’analisi di tale situazione dal punto di vista pratico.

La «Sagra del Mandorlo in Fiore» è un evento straordinario, che ci invidia il mondo intero, e va programmato e progettato tenendo conto di una moltitudine di variabili. Una fra queste l’incidenza e le difficoltà che potrebbero derivare sull’organizzazione del sistema viario, sui parcheggi, sui servizi trasporto pubblici ecc.

Importante lo sforzo che l’amministrazione comunale sta facendo per la migliore riuscita della Sagra del Mandorlo in Fiore 2016, ma se già discutibile era la scelta di prevedere una tensostruttura con la capienza di circa 600 posti nel pieno centro città, ancor più è l’imbarazzo nel constatare che non è concesso il suo utilizzo.

Ci domandiamo: cosa abbia potuto spingere l’organizzazione nel fare questa scelta, visto che comunque il Teatro Pirandello ha la medesima capienza del pala tenda ed ha sempre dato garanzia di eccellenza?

Nell’immaginare la risposta, purtroppo oggi dobbiamo fare una considerazione non soltanto analitica sul costo della struttura (che è di circa € 44.000 come da bando), ma occorre anche esaminare la ricaduta economica sul territorio; Una ricaduta che grazie alla naturale predisposizione che generano i grandi eventi sul territorio, a causa del non utilizzo della struttura, si è trasformata nella difficoltà degli esercenti del centro città che hanno visto diminuire il loro guadagno a seguito della mancanza di parcheggi e del relativo introito da parte del Comune dei ticket, oltre al mancato incasso degli eventi in programma, e l’inevitabile danno di immagine.

Una confusione operativa, amplificata dalla mancato coordinamento con le associazioni di categoria e dei semplici cittadini; Operatori del commercio e del turismo che svolgono un ruolo essenziale ed insostituibile, mentre purtroppo vengono ancora una volta trattati come semplici ospiti, a cui si danno delle mere comunicazioni, peraltro tardive e del tutto inadeguate. Un atteggiamento della burocrazia e della politica che tende a chiudersi dentro le segrete stanze, considerando gli imprenditori nemici da abbattere, dimenticando che invece sono alleati da ascoltare nelle piccole e grandi necessità che ha questa città.

Un’inspiegabile chiusura che non ha ragione di esserci, visto che la partita la sta giocando una intera città.»